
SEPA è l’acronimo di Single Euro Payments Area, Area Unica dei Pagamenti in euro.
L'area SEPA si compone di 34 Paesi:
Con SEPA si intende creare un mercato unico efficiente dei pagamenti al dettaglio, in cui tutte le operazioni sono considerate “domestiche” senza distinzione fra pagamenti nazionali e transfrontalieri. Ciò significa che, all’interno dell'area SEPA, i consumatori, le imprese di qualsiasi dimensione, le Pubbliche Amministrazioni e i clienti istituzionali, possono effettuare e ricevere pagamenti in euro, nell’ambito di un singolo paese o al di fuori dei confini nazionali, usando un unico conto e un insieme di strumenti di pagamento che hanno le stesse caratteristiche e la stessa tutela giuridica.
È la “data limite” entro cui completare obbligatoriamente la migrazione dagli strumenti di incasso e pagamento nazionali a quelli SEPA.
Il Regolamento Europeo n. 260/2012 ha fissato la SEPA Migration End Date al 1° febbraio 2014 , pertanto in Italia a partire da tale data, il bonifico domestico migrerà al SEPA Credit Transfer, mentre il RID al SEPA Direct Debit.
Gli strumenti interessati da SEPA sono:
Per i bonifici e gli incassi l'European Payment Council (EPC), organismo nato per coordinare l'elaborazione e l'implementazione di SEPA, ha scelto una strategia di "sostituzione" degli strumenti nazionali con passaggio definitivo all'utilizzo dei due corrispondenti nuovi schemi di pagamento SEPA entro il 1° febbraio 2014. Per le carte di pagamento si è optato per una strategia di "adeguamento" dei circuiti esistenti e dei loro gestori a un nuovo insieme di standard e processi tecnico-operativi, che si è conclusa nel 2010.
Per ogni strumento è previsto un prodotto "base" che può essere integrato con servizi a maggiore valore aggiunto (es.: servizi AOS - Additional Optional Services).
Gli incassi e pagamenti nell’ambito dell’Area Unica dei Pagamenti sono denominati esclusivamente in euro; ciò vale anche per le operazioni effettuate da e verso paesi che non hanno ancora adottato l’euro come moneta nazionale.
No, possono essere denominati in qualsiasi divisa.
Non sono compresi:
Si tratta di prodotti nazionali riconducibili a bonifici e addebiti diretti, caratterizzati da una quota nel mercato dei pagamenti inferiore al 10% e da elementi tecnici che non ne consentono la migrazione alla data convenuta. Per tali prodotti il Regolamento Europeo n. 260/2012 ha previsto una “migrazione differita” al 1° febbraio 2016. Il provvedimento Banca d'Italia sulle istruzioni applicative del Regolamento ha incluso fra i prodotti di nicchia il RID Finanziario e il RID a Importo Fisso.
I consumatori hanno la possibilità di raggiungere, a partire dal proprio conto, ogni altro rapporto bancario all'interno dell'area SEPA. Chi vive, lavora o studia al di fuori del paese di origine non dovrà avere più un conto nel proprio paese e uno in un’altra nazione dell’area SEPA.
Migliore gestione di incassi e pagamenti a favore della centralizzazione del cash management: l’introduzione di strumenti e regole uniche per l’intera area SEPA sarà elemento chiave per concentrare su un solo conto e in un solo paese il flusso di incassi e pagamenti. La centralizzazione del cash management sarà facilitata e consentirà risparmi di costi riducendo la complessità nella gestione di più conti in più paesi. Efficienza come fattore di riduzione dei costi: una delle fonti di costo nella gestione amministrativa di un’azienda è costituita dalla gestione dei diversi sistemi di incasso e pagamento presenti nei diversi paesi e dalla correlata complessità di riconciliazione. Lo sviluppo di formati unici e armonizzati così come lo scambio di informazioni complete e strutturate potranno risolvere questi problemi e migliorare l’automazione dei processi end-to-end.
Gli strumenti di incasso e pagamento SEPA si basano sui nuovi standard UNIFI (ISO 20022) XML comuni per tutti i paesi partecipanti a SEPA e destinati a sostituire gli standard precedentemente utilizzati a livello nazionale (in Italia standard RNI). Nel passaggio a SEPA, Banca d'Italia per venire incontro alle esigenze delle imprese, ha previsto la deroga al 1° febbraio 2016 dell'obbligo di utilizzo dei formati di messaggistica ISO 20022 XML nella trasmissione o ricezione di bonifici e incassi tramite i canali di remote banking (tratta cliente - banca). Le banche nel periodo dal 1° febbraio 2014 al 1° febbraio 2016 metteranno a disposizione dei loro clienti imprese un servizio di conversione del tracciato tradizionale a quello previsto da SEPA. I clienti dovranno però fornire tutti gli elementi necessari a eseguire le operazioni secondo le regole SEPA.
Per venire incontro a specifiche esigenze di mercato e facilitare il processo di migrazione, l'European Payment Council (EPC), organismo nato per coordinare l'elaborazione e l'implementazione di SEPA, ha previsto la possibilità per i paesi membri dell'area SEPA di fornire dei servizi opzionali aggiuntivi a integrazione e nel rispetto degli schemi base SEPA.